E’ uscito, martedì 15 aprile 2014, per Mondadori il romanzo d’esordio dal titolo “Cazzimma”di Stefano Crupi. Ma cos’è la cazzimma? Cazzimma è un’espressione dialettale molto diffusa soprattutto nel lessico giovanile campano che definisce un insieme di atteggiamenti prevalentemente negativi tra i quali, prima di tutto, la furbizia opportunistica, che mira cioè, d’istinto, al proprio tornaconto personale, non facendosi scrupolo di sfruttare chiunque possa servire, sia pure un amico o un parente. Ma con il termine cazzimma può però anche riferirsi alla cattiveria gratuita, prevaricante, che non ha alcuno scopo se non quello di danneggiare, di coartare o di sopraffare l’altro, il più debole.
Il romanzo è un viaggio fra i giovani di Napoli, il racconto del modo di stare al mondo di una certa gioventù partenopea che è affascinata dal potere e dalla violenza, e incapace di vivere senza esercitare il costante dominio su chi è più debole. Una gioventù senza scopi, abulica, che si consegna agli eventi soffocando ogni sussulto di ribellione, nella convinzione che le cose capitino e che non ci sia nulla da fare, quasi a riflettere implicitamente quel fatalismo tutto partenopeo con cui certi comportamenti sono accettati e considerati immutabili. La storia del protagonista, Sisto, che insieme all’amico Profumo organizza un traffico di cocaina e viene scoperto e punito dal boss del quartiere Cavallaro, è emblematica. In una Napoli assolutamente autentica, brulicante e famelica, con il suo caos perenne e una folla eterogenea ad animare i suoi vicoli stretti, il giovane Sisto insieme all’amico Tommaso, detto Profumo, commette l’errore di dar vita a un piccolo traffico di droga destinato a una ristretta cerchia di facoltosi clienti. I due ragazzi credono di potersi arricchire indisturbati, trascorrendo la loro vita tra pomeriggi nella sala giochi e serate anfetaminiche, ma non hanno fatto i conti con Cavallaro, il potente boss che tutto vede e tutto comanda. Sarà solo grazie allo zio di Sisto, Antonio, suo padre putativo e eminente personalità criminale all’interno del quartiere, che il ragazzo avrà salva la vita, a patto però di macchiarsi di un peccato bruciante, capace di segnarlo profondamente. Come riuscirà a liberarsi dal giogo che lo tiene legato a doppio filo alle sue colpe? Esiste un modo per rimediare e rinascere? L’incontro casuale con una ragazza getterà una luce diversa sulla vita di Sisto e lo spingerà verso una nuova direzione, più consapevole, più adulta, capace di farlo crescere e maturare.Con un linguaggio che non concede spazio a digressioni o a riflessioni sociologiche e un ritmo serrato e coinvolgente, Cazzimma racconta il punto di vista di una gioventù senza scopi, abulica, che si consegna agli eventi soffocando ogni sussulto di ribellione, nella convinzione che le cose capitino e che non ci sia nulla da fare, quasi a riflettere implicitamente quel fatalismo tutto partenopeo con cui certi comportamenti sono accettati e considerati immutabili.