Sabato 11 maggio 2013 presso Parco dei Principi Hotel Congress & Spa Prol. Viale Europa 6 – Aeroporto Karol Woytila – BARI, si è tenuta la presentazione del libro “INTRUSO” La vera storia di Vito Vasile imputato “abusivo” di GIANNI LATERZA – Wip Edizioni (Bari ed. 2013 – pag. 126 – prezzo 10€)
I proventi del libro sono stati devoluti in beneficenza a favore del 27° Circolo Didattico Duca D’Aosta Bari Palese e dell’ A.I.L. Bari Associazione Italiana contro le Leucemie, i linfomi e i mielomi
Vito Vasile, l’esuberante palesino doc, anima della mitica “Barcaccia”, albergatore e imprenditore di successo è il protagonista di un romanzo atipico. I pezzi della sua biografia – quelli più stravaganti, quelli più divertenti, quelli più drammatici, quelli più intimi – sono incastrati nella trama del libro che racconta dei sette anni e mezzo della vicenda giudiziaria delle lottizzazioni di Lama Balice, a Bari. La macchinosità e l’assurdità di quegli eventi, “che ora posso raccontare con pacatezza”, avrebbero azzoppato chiunque. Con tenacia e caparbietà e forte della consapevolezza d’innocenza, egli è riuscito a condurre fino in fondo la battaglia contro un “sistema Giustizia” che molte volte non adempie alle sue funzioni. Fino alla vittoria, ossia fino alla fatidica formula “assolto perché il fatto non sussiste”. L’usurante procedimento non è riuscito a minare le sue aziende, ma le ha appesantite con ulteriori costi che con ostinazione e spirito di sacrificio sta onorando.
Il prezzo fisico pagato dall’imputato “abusivo” Vasile è stato grande. Ma, nonostante i dolorosi segni nel suo corpo, egli è saldamente al timone dell’Hotel Parco Dei Principi Congress & Spa, il 4 stelle cult del Sud Italia che certifica un altro trionfo nella sua vita.
“Da anni, io combatto non la magistratura, ma la forza dirompente della diffamazione in nome del popolo italiano, non per un astratto errore della giustizia, ma per la vanità, la presunzione, l’insufficienza di rigore, la leggerezza di uomini che hanno un potere senza paragone. E che sbagliano per i loro limiti. Un medico che sbaglia paga per la sua incapacità. Nel mio stesso campo molti professori non vedono, non capiscono i quadri e i loro errori vengono prontamente smascherati. Nel sacro recinto della Giustizia non si contempla l’errore per incapacità, per pregiudizio, per arroganza. Se le presunzioni di un magistrato dovessero rivelarsi totalmente infondate, non pagherà il magistrato. Pagherà lo Stato, cioè noi. Una anomalia. Una grave anomalia. Perché l’errore non è colpa della magistratura, ma del solo magistrato”. Vittorio Sgarbi